Fabio Natta

Il silenzio di Gibellina

 

Nel gennaio del 1968 un forte terremoto colpì la Valle del Belice, distruggendo anche la città di Gibellina, nell’entroterra trapanese.

 

Il Cretto di Burri, una sorta di sudario di cemento bianco, ripercorre e racconta le storie della città vecchia, ricostruendone la pianta originaria.

 

Attraversare queste che un tempo erano le vie del paese, nel silenzio e nella solitudine più assoluti, avvolto solamente dal caldo torrido dell'estate siciliana è stato emozionante ed inquietante.

 

Covid - 19

“….Libertà e perline colorate….”

 

 

Così recitava una nota canzone di Paolo Conte. 

E proprio quel passaggio mi è tornato alla mente osservando tutte le mascherine colorate che venivano esibite con ingiustificata soddisfazione dalle persone che via via incontravo. Ma la domanda che mi sono posto è: 

“Perché, se la mascherina è un dispositivo individuale di protezione, rispondente a requisiti tecnici ben precisi e sui quali si è a lungo dibattuto per averla rapidamente e gratuitamente nel corso di questi ultimi mesi, la sostituiamo ora con qualcosa di molto simile per forma e collocazione ma con caratteristiche, temo, non in linea con le norme di sicurezza, per gli altri e per sé stessi? Perché?”

La risposta forse non c’è o forse non è una risposta propriamente scientifica, da ricercare tra i decreti normativi, ma bensì tra i sorrisi che si nascondono sotto quelle mascherine e che gli occhi provano a trasmettere. Forse è la voglia di comunicare qualcosa a chi si incontra per la strada; il proprio desiderio di colore, di fantasia, di allegria, di distinzione, di affermazione di uno stile, di partecipazione ad un processo, che è quello di provare ad uscire da questa scatola in cui questo maledetto virus ci sta rinchiudendo da mesi. 

La mascherina non per coprire ma per scoprire quindi, scoprire quanta voglia di “uscire allo scoperto” ci sia dietro ad ognuna di queste persone incontrate in giro, per la strada. Mascherine per confermare la nostra tipica ed ineguagliabile capacità di creare mercato dietro ad ogni cosa, trasformando qualsiasi oggetto, qualsiasi situazione in un articolo fashion, da avere assolutamente, per poter esprimere la nostra creatività e la nostra fantasia, la nostra voglia e capacità di essere i protagonisti attivi del momento che stiamo vivendo e non semplicemente comparse passive. Mascherine per affermare quanto siamo strani ed incorreggibili, che pretendiamo di averla a prezzo calmierato e la acquistiamo a prezzo di boutique. 

La risposta forse non c’è, c’è solo la voglia di poter finalmente togliere la maschera e mostrare il sorriso e la bellezza che c’è in ognuno di noi.

 

Giugno 2020

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